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F1 India: ultima corsa 2012 per le P Zero “Silver Hard” e “Yellow Soft”

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7★★★★

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Michelin Primacy 4+★★★★

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Kumho Ecsta HS52★★★★

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Debica Presto UHP 2★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2★★★

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Bridgestone Turanza 6★★★

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Fulda SportControl 2★★★

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Hankook Ventus Prime4★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus★★★

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Goodride Solmax 1★★★

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Linglong Sport Master★★★

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Il pilota Red Bull, Sebastian Vettel, ha fatto segnare il miglior tempo delle prove libere: 1m26.22s su pneumatici a mescola morbida nella FP2, un decimo di secondo più veloce del suo compagno di squadra Mark Webber. Vettel dominò anche il Gran premio dell’India dello scorso anno, dove vinse la gara partendo dalla pole e segnando il tempo più veloce. Le mescole Pirelli di quest’anno sono tutte più morbide rispetto agli equivalenti della passata stagione. Dunque, come d’abitudine, le suqadre hanno dedicato le due sessioni di prove libere del venerdì alla raccolta diel maggior numero di dati relativi alle prestazioni delle gomme, con diversi carichi di benzina e diffetrenti set-uop, al fine di approntare al meglio le strategie di gara.

F1 India: ultima corsa 2012 per le P Zero "Silver Hard" e "Yellow Soft" 1

Tutti i piloti hanno montato gomme dure al mattino – Vettel è stato ancora una volta più veloce di tre decimi di secondo – prima di passare alle morbide nella seconda metà della FP2 nel pomeriggio, corsa con 38 gradi di temperatura della pista. Il pilota della Caterham, Vitaly Petrov e quello della Toro Rosso, Daniel Ricciardo, sono stati i primi a passare alle gomme morbide a 50 minuti dalla fine della sessione. Successivamente, anche gli altri piloti hanno seguito l’esempio, montando le gomme soft per completare run lunghi a pieno carico di carburante, simulando lo scenario che gli apripista possono attendersi all’inizio della gara. Il pilota della Force India, Paul di Resta,ha concluso la FP2 con gomme dure in quella che è la gara di casa per la sua squadra, così come hanno fatto Michael Schumacher, Mercedes,e e Jean-Eric Vergne, Toro Rosso.

In India è attesa una differenza tra le gomme morbide e le gomme dure tra uno 0,8 e un secondo al giro, ma la situazione è resa più complicata dall’alto grado di evoluzione della pista nel corso del weekend. Nel corso della FP1 ad esempio, alcuni piloti hanno migliorato i loro tempi fino a un secondo al giro man mano che la sessione è andata avanti, mentre Vettel ha fatto segnare il miglior tempo (1m27.619s) negli ultimi cinque minuti con la gomma dura.

Il commento di Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli: “Con un significativo divario prestazionale tra le due mescole e una pista in rapida evoluzione, le squadre hanno la possibilità di utilizzare tali differenze di performance per definire le loro strategie di gara, che sicuramente avranno un ruolo importante nel fine settimana. Come sempre, per ottenere il meglio dalle gomme è necessario che i piloti mantengano la giusta temperatura di esercizio. L’anno scorso la strategia vincente è stata di due pit stop ma, da quello che abbiamo visto finora, quest’anno qualche pilota potrebbe anche tentare uan strategia ad una sola sosta. Entrambi i piloti Red Bull hanno mostrato un buon passo di gara finora, ma per vincere il Gran premio sarà fondamentale la giusta combinazione di velocità e strategia. Inoltre, non sappiamo esattamente con quanto carico di carburante le squadre correranno. Con le gomme che rispondono molto bene alle sollecitazioni del circuito indiano, ci attendiamo una gara molto ravvicinata”.

Se questo fine settimana Sebastian Vettel dovesse vincere il GP d’ India, stabilirebbe un nuovo record personale: il pilota tedesco finora non ha mai vinto quattro gare di fila. Attualmente la sua carriera conta 25 vittorie (15 delle quali con pneumatici Pirelli), che lo portano al settimo posto della classifica dei vincitori di tutti i tempi al pari di Niki Lauda e Jim Clark. Ma, se per battere il record di Alberto Ascari, sette vittorie consecutive con pneumatici Pirelli messe a segno negli anni 1952-1953, c’è ancora un po’ di strada da fare.

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