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F1: Mezzo secondo separa Soft e Medie Pirelli ad Abu Dhabi

PREZZI MIGLIORI GOMME INVERNALI TEST TCS 2023

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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870MOLTO CONSIGLIATO

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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS 870 PMOLTO CONSIGLIATO

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MICHELIN ALPIN 6MOLTO CONSIGLIATO

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DUNLOP WINTER SPORT 5MOLTO CONSIGLIATO

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE +MOLTO CONSIGLIATO

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GOODYEAR ULTRAGRIP 9+MOLTO CONSIGLIATO

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FIRESTONE WINTERHAWK 4MOLTO CONSIGLIATO

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BRIDGESTONE BLIZZAK LM 005MOLTO CONSIGLIATO

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KUMHO WINTERCRAFT WP52CONSIGLIATO

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PIRELLI CINTURATO WINTER 2CONSIGLIATO

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YOKOHAMA BLUEARTH-WINTER V906CONSIGLIATO

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HANKOOK WINTER I*CEPT RS3CONSIGLIATO

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NOKIAN WR SNOWPROOFCONSIGLIATO

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VREDESTEIN WINTRAC PROCONSIGLIATO

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Il Gran Premio di Abu Dhabi, sullo spettacolare circuito Yas Marina, ha una caratteristica unica: inizia nel pomeriggio e si conclude al tramonto. Ciò influenza il lavoro di valutazione del comportamento degli pneumatici portato avanti dalle squadre nel corso delle prove libere del venerdì: l’evoluzione delle temperature ambientali e dell’asfalto,e di conseguenza il comportamento delle gomme, è diverso dal solito. Se normalmente, infatti, nel corso delle sessioni le temperature aumentano, ad Abu Dhabi (così come avviene nella gara notturna a Singapore) esse tendono invece a  diminuire.

La seconda sessione di prove libere si è corsa in condizioni simili a quelle che ci si attende di trovare nelle qualifiche di domani e nella gara di domenica. Nel corso di queste prove, il pilota Red Bull, Sebastian Vettel, ha fatto segnare il miglior tempo di 1m41.751s con gomme P Zero Yellow soft, a mezz’ora dalla fine.  La soluzione morbida del range P Zero – usata in 15 dei 20 Gran premi in calendario – domenica farà la sua ultima apparizione della stagione, nominata  in gara insieme allo pneumatico P Zero White medium.

F1: Mezzo secondo separa Soft e Medie Pirelli ad Abu Dhabi 1

Come d’abitudine, nel corso della prima sessione tutti i piloti hanno usato la gomma media, che ha dimostrato di durare a lungo nonostante le temperature della pista superassero i 45 gradi centigradi. I due piloti McLaren, Lewis Hamilton e Jenson Button, hanno fatto registrare in questa prima sessione rispettivamente il primo e il secondo migliro tempo. In particolare, Hamilton ha segnato il suo tempo di riferimento di 1m43.285s nell’ultima mezz’ora dei novanta minuti di sessione.   Hamilton ha fatto registrare anche il secondo miglior tempo nella FP2, un decimo di secondo dietro Vettel.

Le condizioni si sono leggermente modificate nel corso della seconda sessione, con temperature ambientali e della pista intorno i 30 gradi centigradi. Una volta tramontato il sole, dopo solo mezz’ora dall’inizio della sessione, le temperature della pista si sono ulteriormente ridotte: mettendo in evidenza l’ottima prestazione offerta dalle gomme P Zero Yellow soft.

Jean-Eric Vergne, Toro Rosso, è stato il primo pilota a provare le gomme morbide, seguito dagli altri piloti intenti di effettuare long run a pieno carico di carburante sulle gomme soft . Questa è la configurazione con la quale la gran parte dei Team inizierà la gara. La gomma soft ha dimostrato una consistente velocità anche dopo molti giri, nonostante le notevoli richieste di trazione che pone il circuito di Yas Marina e che influenzano in particolare le gomme posteriori.

Il pilota dell’HRT, Narain Karthikeyan è stato tra gli ultimi a passare alle gomme soft, insieme al pilota Lotus, Kimi Raikkonen che ha completato appena 15 minuti sulle gomme morbide, ottenendo il sesto tempo. Vettel, Vergne e il pilota della Marussia, Timo Glock, hanno finito la sessione ritornando alla gomma media.

Il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery ha commentato: “Da quello che abbiamo potuto osservare sinora la differenza di prestazioni tra le due mescole si attesta intorno ai 0,4 e 0,8 secondi, che è stato l’improvement che Vettel ha ottenuto passando dalla media alla soft. La durata è ottima per entrambe le soluzioni, con basso degrado. Questo potrebbe spingere alcuni Team a tentare una strategia ad una sola sosta, sebbene qui lo scorso anno Hamilton vinse con una strategia a due pit stop”.

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