Formula 1

GP dell’India – Una Storia Troppo Breve

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870★★★★

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3★★★★

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MICHELIN ALPIN 6★★★★

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DUNLOP WINTER SPORT 5★★★★

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VREDESTEIN WINTRAC PRO★★★★

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Anche se lo scenario più attendibile nelle prossime settimane dice che presto o tardi ci sarà da congratularsi con Sebastian Vettel per la conquista del suo quarto titolo mondiale, la Scuderia Ferrari affronterà le ultime quattro prove del campionato con la stessa determinazione di sempre, con l’obiettivo di conquistare la seconda posizione sia nella classifica Piloti che in quella Costruttori.

Primo appuntamento del quartetto di gare rimaste da disputare per questa stagione il Gran Premio dell’India, in programma presso il Buddh International Circuit, alle porte della capitale Nuova Delhi. Lungo 5,125 chilometri, questo tracciato ha esordito nel 2011 ed è stato subito molto apprezzato dai piloti.

Ferrari-Gp-Giappone

Abbiamo chiesto a James Allison, nuovo Direttore Tecnico della Scuderia, una valutazione sulla situazione attuale della squadra in vista della corsa indiana. “I Gran Premi di Corea e Giappone hanno deluso le nostre aspettative, le monoposto non sono state in grado di inserirsi nelle posizioni di vertice, e quindi al livello che ci attendevamo” – ha spiegato il tecnico inglese. “Anche se la squadra ha lavorato molto bene in pista, con un gruppo strategicamente molto valido e due piloti in grado di concludere in buone posizioni, non abbiamo raggiunto i risultati che ci eravamo prefissati e questo vuol dire che nelle prossime gare dobbiamo migliorare”.

La necessità di fare un passo avanti è il motivo per cui il tecnico è stato chiamato a rafforzare lo staff tecnico della Gestione Sportiva. Un gruppo di lavoro familiare ad Allison, visto che con la Scuderia ha già trascorso diverse stagioni, a partire dal 2000.

“Tornare a Maranello a nove anni di distanza mi fa provare un mix di sensazioni” – rivela – “C’è eccitazione ma anche un po’ di nostalgia se ripenso ai bei ricordi legati alle vittorie ottenute tra il 2000 e il 2004. In più il piacere di rivedere tante persone che quando sono stato qui l’ultima volta ricoprivano ruoli junior ed oggi occupano posti di rilievo. Ma quello che sento al di sopra di tutto è la determinazione a fare del mio meglio insieme alla squadra e con lei tornare alla vittoria”.

Il presente è però il prossimo Gran Premio.

“Il Buddh International Circuit è un circuito interessante, composto da curve lente e veloci, oltre a diversi rettilinei abbastanza lunghi,” spiega Allison. “Un mix simile a quello del Gran Premio di Corea, dove la pista ha un andamento leggermente ‘schizofrenico’. L’ideale sarebbe avere una monoposto molto veloce in rettilineo, ma allo stesso tempo efficiente nei tratti impegnativi che si percorrono a bassa velocità. In generale è un tracciato molto esigente per la macchina. Per avere una buona performance generale su una pista come quella indiana, una monoposto ha bisogno delle stesse qualità richieste in qualsiasi tipo di circuito: deve essere stabile in frenata, ben equilibrata nelle curve ad alta e bassa velocità, con una buona trazione in uscita dai punti più lenti e una buona velocità di punta sui rettilinei. Questi sono i requisiti generici richiesti su qualsiasi pista, ma nel caso del circuito Indiano le differenti tipologie di curva portano la vettura al limite, in condizioni molto simili a Suzuka.”

La prima giornata di prove sul Buddh International Circuit è tradizionalmente influenzata dalle condizioni della pista, scarsamente utilizzata, oltre ad essere deposito di polveri provenienti dall’adiacente area industriale, che rendono l’asfalto sporco e scivoloso. Le condizioni migliorano progressivamente grazie alla gomma lasciata giro dopo giro dalle monoposto. L’asfalto è particolarmente regolare e solitamente il degrado degli pneumatici non rappresenta un problema. Per questo tracciato la Pirelli ha scelto mescole Medium e Soft: trovare l’assetto in grado di mandare in temperatura da qualifica gli pneumatici potrebbe non essere facile.

L’evento di quest’anno sarà la terza edizione del Gran Premio dell’India, secondo le indiscrezioni anche l’ultima, o almeno per i prossimi due anni. Un vero peccato perché, nonostante le due sole edizioni disputate, questa gara è diventata subito una delle preferite dai piloti. Il tracciato disegnato da Hermann Tilke presenta molti saliscendi ed è formato da alcuni tratti molto caratteristici, come il doppio punto di corda delle curve 10 e 11, che si percorrono in sequenza.

Secondo quanto registrato qui dalla Scuderia Ferrari, Fernando Alonso è sempre salito sul podio, concludendo terzo nel 2011 e secondo lo scorso anno, mentre Felipe Massa nel 2012 è giunto sesto. Anche il prossimo fine settimana l’obiettivo dei due piloti della Scuderia sarà quello di riuscire a salire sul podio ed Allison seguirà il weekend, passo per passo, in collegamento da Maranello.

“Dopo nove anni di assenza ho visto molti cambiamenti all’interno della Scuderia” – racconta il tecnico inglese – “La squadra è cresciuta ed è più complessa rispetto alla mia precedente esperienza, ma una volta varcata la porta d’ingresso ti accorgi che le emozioni sono sempre le stesse e si percepisce distintamente una grande voglia di tornare a vincere”.

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