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Michelin e Clermont Ferrand: oltre un secolo di sviluppo tecnologico

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7★★★★

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Michelin Primacy 4+★★★★

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Kumho Ecsta HS52★★★★

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Debica Presto UHP 2★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2★★★

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Bridgestone Turanza 6★★★

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Fulda SportControl 2★★★

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Hankook Ventus Prime4★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus★★★

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Goodride Solmax 1★★★

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Linglong Sport Master★★★

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Michelin e Clermont Ferrand, Clermont Ferrand e Michelin, un binomio che da oltre un secolo unisce storia, personaggi famosi e sviluppo tecnologico. Gommeblog.it, in qualità di portale specializzato, è stato invitato da Michelin a visitare i luoghi storici che hanno reso famosa la casa francese in tutto il mondo. In un memorabile evento, Michelin ha infatti consentito ai maggiori rappresentanti del “mondo web” di varcare i cancelli della sua storica fabbrica sita a Clermont Ferrand e del proprio innovativo Centro di Ricerca e Sviluppo di Ladoux: scopo, illustrare e testare con mano il processo tecnologico e soprattutto evolutivo dei pneumatici francesi conosciuti in tutto il mondo.

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Ricerca e Sviluppo: prestazioni al Top su tutti i fronti

Al fine di garantire prodotti altamente all’avanguardia tecnologicamente superiori, Michelin produce i propri pneumatici basandosi sul semplice (come concetto) ma complesso (da realizzare tecnicamente), “Equilibrio delle Prestazioni“, formula vincente che permette di creare gomme in grado di assicurare la massima performance stradale (in termini di prestazione pura, sicurezza e velocità) senza tuttavia discriminare fattori fondamentali come il Risparmio di Carburante, Durata Chilometrica e Impatto Ambientale. Per raggiungere questi obiettivi, Michelin dispone quindi di svariati centri tecnologici atti alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative: da Almeria (Spagna) a Ladoux (Francia) passando per Stati Uniti, Brasile, Cina, Giappone, Tailandia e Finlandia, (centro non di proprietà ma in cui si svolgono le prove sui pneumatici invernali). Ogni centro tecnologico (a seconda della posizione geografica) è appositamente creato per uno scopo ben preciso: investire non solo nella “produzione” fine a se stessa, ma nella “Ricerca Pura”, ricerca che consente, tramite lo studio di materiali innovativi, mescole all’avanguardia, progettazione avanzata assistita al calcolatore, studi di dinamica – resistenza, la produzione di pneumatici auto, moto, metropolitane, aerei … tecnologicamente perfetti e totalmente sicuri; il tutto naturalmente è reso possibile grazie all’ausilio di personale altamente qualificato ed appositamente formato.

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4 giugno 1946: Brevetto del pneumatico Michelin a struttura radiale.

La nascita di un pneumatico da competizione: un’esperienza unica

Durante la visita alla fabbrica, un addetto Michelin ci ha guidato lungo un tour atto a illustrare la creazione di un pneumatico da competizione. Durante la nostra permanenza infatti la casa stava producendo i pneumatici che da qui a pochi mesi andranno ad equipaggiare le supercar che gareggeranno durante la 24 ore di Le Mans, storica gara di Endurance in cui Michelin primeggia in qualità di fornitore di pneumatici ed i pneumatici rally impiegati nel campionato WRC 2011. Naturalmente per proteggere il proprio segretissimo Know-how, non ci è stata concessa la visita in determinate zone “protette” che gelosamente sono interdette a molti: come qualsiasi Brand mondiale, infatti anche Michelin custodisce alcuni propri segreti industriali e pur non potendo fotografare il processo costruttivo, vi posso assicurare che l’esperienza è stata veramente unica. Stupefacente infatti è poter osservare con i propri occhi come grazie a macchinari evoluti guidati da mani esperte, singoli “pezzi di gomma” (in realtà composti chimici altamente evoluti) riescano alla fine della catena di produzione a divenire pneumatici auto da corsa caratterizzati da prestazioni elevate e durature.

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Ma quanto tempo passa dal progetto alla realizzazione?

Michelin per sviluppare un pneumatico impiega in media 4/5 anni, anni che diventano 9 se la gomma è destinata a mezzi pesanti. Realizzare infatti pneumatici ottimizzati che rientrino nei canoni Michelin richiede tempo e risorse, soprattutto per rispettare a pieno i canoni stilati dalla casa per raggiungere un eccellente Equilibrio delle prestazioni. La casa del Bibendum dedica infatti notevoli risorse (sia in termini di tempo, sia di denaro) per ridurre a zero la resistenza al rotolamento, resistenza che Michelin cerca di combattere dal lontano 1992, anno di lancio del 1° pneumatico al mondo in grado di conseguire un risparmio energetico, il Michelin Energy Saver Green X.

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Resistenza la rotolamento: tema carissimo a Michelin. Perché?

Secondo una stima effettuata dalla casa francese, realizzare pneumatici performanti ma allo stesso tempo caratterizzati da una bassissima resistenza al rotolamento (qui entra in gioco l’equilibrio delle prestazioni) riduce in misura notevole il consumo di carburante. Minor carburante si traduce in minori emissioni e minori emissioni significano un ambiente più pulito e ecologico. La tutela dell’ambiente ed il miglioramento della mobilità porterà Michelin, grazie a 4.000 persone impiegate nel progetto ed a investimenti altissimi (per il settore pneumatici) a cercare innovazioni tecnologiche evolute atte alla realizzazione di gomme totalmente performanti, sicure e soprattutto efficienti, gomme in grado di garantire un totale piacere di guida ecologicamente superiore. La missione del Bibendum è quindi estremamente chiara: dare un consistente contributo al progresso nella mobilità di beni e persone attraverso il continuo aumento della libertà di movimento.

 

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Resistenza al rotolamento e Prestazioni: come unire 2 prestazioni così differenti?

Ma cos’è la resistenza al rotolamento? La resistenza al rotolamento avviene durante la percorrenza di marcia: ogni pneumatico è infatti sottoposto al proprio carico ed al carico della vettura su cui è equipaggiato. Non essendo un corpo rigido bensì elastico, ogni pneumatico si deforma durante l’avanzamento del veicolo (il pneumatico si deforma per adattarsi al suolo che percorre); ciò porta necessariamente ad un surriscaldamento ed il surriscaldamento a sua volta è la causa principale della dissipazione dell’energia. Più energia utile viene sprecata, maggiore risulterà lo spreco di carburante. Vi starete quindi chiedendo: perché è così difficile creare gomme ecologiche ma performanti? Semplice: una gomma che non si riscalda non ottiene prestazioni elevate in frenata ed aderenza (si pensi all’utilizzo delle termocoperte nelle competizioni) ma al contempo una gomma che si riscalda  troppo allo stesso tempo richiede maggior energia per avanzare.

Aderenza Pneumatici

Michelin di conseguenza, con i pneumatici Energy Saver (arrivati alla 4° generazione) è riuscita a creare gomme in grado di scaldarsi quando effettivamente ce n’è bisogno. Michelin Energy Saver si riscaldano molto rapidamente durante la critica fase di frenata e allo stesso tempo si scaldano pochissimo durante il rotolamento. Abbinando Peso leggero, Mescole avanzate a Battistrada e Carcassa innovativi, Michelin ha permesso ai suoi Energy Saver di risultare vincitori in numerosi Test sui pneumatici effettuati dal TUV, test che ne hanno confermato le performance in frenata, durata chilometrica e resistenza al rotolamento. (Per approfondire Leggi qui i Test pneumatici Michelin Energy Saver).

Aderenza Pneumatici

Dal 2012 i pneumatici efficienti saranno fondamentali per i costruttori automobilistici

 

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Dal prossimo anno i pneumatici a bassa resistenza al rotolamento saranno infatti di fondamentale importanza. Per essere commercializzate le gomme dovranno infatti rispettare alcuni requisiti minimi di prestazioni (Riduzione dei consumi di carburante, Frenata sul bagnato, Livello di rumorosità). Tali prestazioni sono talmente rigide che se fossero in vigore oggi non permetterebbero al 30% dei pneumatici attualmente commercializzati, di essere venduti. Diminuire quindi la resistenza al rotolamento significa abbassare gli attriti e di conseguenza diminuire le emissioni di CO2, emissioni che dal 2012 dovranno necessariamente essere abbattute dai costruttori automobilistici. Equipaggiare quindi auto con pneumatici energicamente efficienti permetterà ai costruttori di abbassare ancor di più le emissioni a tutto vantaggio per l’ambiente.

 

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Dalla fabbrica al centro prove

Dopo aver visitato la celeberrima fabbrica, la casa del Bibendum ci concede di seguire la fase successiva alla realizzazione: testare su pista il prodotto e verificarne le performance. I responsabili ci guidano quindi presso l’innovativo Centro Tecnologico Michelin di Ladoux (segui il link per approfondire) dove abbiamo avuto modo di verificare la bassissima resistenza al rotolamento dei pneumatici Michelin Energy Saver e le straordinarie doti di tenuta su pista bagnata dei Michelin Pilot Sport 3.

Clermont Ferrand: oltre un secolo di tecnologia

Questa visita è stata davvero utile e significativa in quanto ha permesso di apprendere nel dettaglio il “motto” della casa: Michelin, il modo migliore di avanzare. A Clermont Ferrand è stato infatti possibile ampliare le conoscenze non solo sulla storia di una casa leader nel settore pneumatici, bensì ha consentito di osservare da vicino come si siano evolute le gomme negli ultimi anni, gomme che spesso e volentieri vengono sottovalutate (durante l’acquisto) e maltrattate (per ciò che concerne la manutenzione) da molti automobilisti. Acquistare pneumatici idonei e performanti, ed effettuare controlli periodici (pressione di gonfiaggio, usura e stato del prodotto) è FONDAMENTALE per la sicurezza stradale. I pneumatici sono infatti l’unico punto di contatto tra noi e la strada, ed è bene non dimenticarlo mai !!!

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