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Formula 1 2012: GP Bahrain. Intervista a Pedro de la Rosa (HRT)

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7 ★★★★

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Michelin Primacy 4+ ★★★★

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Kumho Ecsta HS52 ★★★★

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Debica Presto UHP 2 ★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2 ★★★

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Bridgestone Turanza 6 ★★★

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Fulda SportControl 2 ★★★

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Hankook Ventus Prime4 ★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2 ★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun ★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus ★★★

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Goodride Solmax 1 ★★★

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Linglong Sport Master ★★★

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L’uomo al volante, Pedro de la Rosa dell’HRT, ha detto: Il Bahrain International Circuit mette a dura prova gli pneumatici posteriori poichè vi sono molte curve che si affrontano in prima, seconda e terza marcia, dove sono richiesti elevata trazione e grip, con il risultato di sollecitare molto le gomme. Questo lo rende un circuito ideale per svolgere i test sugli pneumatici. Proprio qui, quando ero test driver Pirelli, ho effettuato due sessioni di test. E’ stata un’esperienza fantastica e mi sono divertito un sacco, anche perchè siamo stati colpiti da una tempesta di sabbia! Ho corso con la pioggia, con la grandine e perfino con la neve, ma non mi era mai capitato di incontrare una tempesta di sabbia: è stato veramente incredibile. La pista è molto impegnativa anche per i freni, poichè la prima, la quarta e l’ultima curva prevedono frenate molto brusche, dove si passa dalla settima alla seconda marcia.

Formula 1 2012: GP Bahrain. Intervista a Pedro de la Rosa (HRT) 1

E’ un circuito ideale per i sorpassi con il rettilineo principale lungo un kilometro, ed altri due lunghi rettilinei tra la curva uno e la curva 4 e, nel tratto finale, tra la curva 13 e la curva 14. Anche il DRS sarà molto importante: attivandolo e entrando nella giusta scia, sorpassare non dovrebbe essere un problema. In Bahrain il vento può avere una grande influenza sul comportamento della vettura e sulla frenata, così quando si passa da 320km/h a 70km/h, se si sbaglia di un paio di metri, è molto facile bloccare le ruote anteriori e andar lisci, come spesso avviene nella curva 1. Si deve cercare di ridurre quanto più possibile il camber, in modo da far aderire la maggior parte della superficie della gomma a terra, al fine di ottenere una buona frenata e la giusta trazione. È necessario, inoltre, ridurre il carico aerodinamico a causa del gran numero di rettilinei. Si tratta di un circuito abbastanza standard per quanto riguarda i pit-stop. Mi aspetto una strategia di due soste, considerati i nuovi profili delle gomme Pirelli che consentono di sfruttarle al meglio e considerata la minore usura che caratterizza gli pneumatici quest’anno”.

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