Formula 1

Gran Premio d’Australia 2013 – Prove libere – RED BULL in Testa

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7★★★★

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Michelin Primacy 4+★★★★

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Kumho Ecsta HS52★★★★

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Debica Presto UHP 2★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2★★★

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Bridgestone Turanza 6★★★

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Fulda SportControl 2★★★

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Hankook Ventus Prime4★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus★★★

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Goodride Solmax 1★★★

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Linglong Sport Master★★★

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Finalmente l’attesa è finita: questa mattina i Team sono scesi in pista con i nuovi pneumatici Pirelli 2013, nel corso delle due sessioni di prove libere a Melbourne. Per il Gran premio d’Australia sono stati scelti il P Zero Medium white ed il P Zero Red supersoft, resi, insieme agli altri pneumatici della gamma, più morbidi e più veloci rispetto ai loro corrispettivi del 2012. I tempi registrati durante entrambe le sessioni di prove libere sono stati ampiamente più veloci dei parametri di riferimento stabiliti lo scorso anno, a riprova dei significativi passi in avanti fatti con i recenti pneumatici P Zero. La temperatura ambientale ha raggiunto un picco di 28 gradi centigradi (durante la prima sessione).

La Red Bull di Sebastian Vettel ha fatto registrare il miglior tempo della giornata, verso la fine della seconda sessione di prove libere con la mescola supersoft.

Red Bull F1 GP Australia 2013
Red Bull F1 GP Australia 2013
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Il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “Per la prima volta i Team sono stati in grado di provare i nostri pneumatici all’interno del loro working range ideale, ed hanno potuto valutare il comportamento delle loro monoposto con diversi carichi di carburante in condizioni rappresentative. Lo pneumatico medio ha dimostrato un’elevata consistenza, proprio come ci aspettavamo, e lo pneumatico supersoft è entrato rapidamente in temperatura. L’ Albert Park non è una struttura permanente, per cui la pista all’inizio delle sessioni era abbastanza ‘verde’, ma i tempi sul giro sono rapidamente migliorati man mano che la pista si è gommata. Da quello che abbiamo potuto vedere in termini di degrado, ci aspettiamo che la maggior parte delle squadre faccia due pit stop, anche se qualcuna delle vetture più veloci potrebbe farne tre. Come anticipato, il divario di prestazioni tra le due mescole è di circa un secondo, il che lascia spazio ad una molteplicità di strategie”.

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