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Formula 1 2012: il Gran Premio di Cina dal punto di vista degli pneumatici

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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870MOLTO CONSIGLIATO

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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS 870 PMOLTO CONSIGLIATO

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MICHELIN ALPIN 6MOLTO CONSIGLIATO

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DUNLOP WINTER SPORT 5MOLTO CONSIGLIATO

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GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE +MOLTO CONSIGLIATO

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GOODYEAR ULTRAGRIP 9+MOLTO CONSIGLIATO

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FIRESTONE WINTERHAWK 4MOLTO CONSIGLIATO

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BRIDGESTONE BLIZZAK LM 005MOLTO CONSIGLIATO

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KUMHO WINTERCRAFT WP52CONSIGLIATO

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PIRELLI CINTURATO WINTER 2CONSIGLIATO

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YOKOHAMA BLUEARTH-WINTER V906CONSIGLIATO

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HANKOOK WINTER I*CEPT RS3CONSIGLIATO

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NOKIAN WR SNOWPROOFCONSIGLIATO

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VREDESTEIN WINTRAC PROCONSIGLIATO

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Lo scorso anno, i tre piloti saliti sul podio adottarono tutti strategie differenti in una gara decisa solo negli ultimi giri. E quest’anno, il minor gap prestazionale tra le diverse mescole renderà la strategia ancor più determinante. Pirelli porterà in Cina la mescola P Zero White medium e la mescola P Zero Yellow soft, su un circuito ben noto per le sue curve veloci, per i lunghi rettilinei e le brusche zone di frenata. Tutti questi elementi renderanno il fattore pneumatici estremamente importante, con una strategia di tre pit-stop che lo scorso anno ha dettato la velocità necessaria per poter vincere la gara. La mescola media e quella morbida garantiscono il miglior compromesso tra grip e performance sul circuito; la pioggia potrebbe però scompigliare i piani, dunque, anche il Cinturato Green Intermediate ed il Cinturato Blue Wet potrebbero fare la loro apparizione in Cina. A differenza della Malesia, dove gli acquazzoni sono di solito brevi ma intensi, la pioggia in Cina è generalmente leggera ma di lunga durata, condizione ideale per le gomme intermedie.

Formula 1 2012: il Gran Premio di Cina dal punto di vista degli pneumatici 1

Note tecniche sugli pneumatici

  • Pirelli porterà la stessa combinazione di mescole vista in Australia, il P Zero White medium ed il P Zero Yellow soft, ma questa volta dovranno affrontare una sfida diversa.
  • Il layout del circuito di Shangai tende ad essere più impegnativo rispetto all’Albert Park. Si pensi alla zona difrenata alla fine del rettilineo principale dove le monoposto passano dai 320km/h ai 68km/h in meno di 130 metri: una decelerazione di 6G, una delle più pesanti che gli pneumatici si trovano ad affrontare nel corso dell’intero anno.
  • Le forze laterali sulle gomme, nella sezione centrale del giro, raggiungono i 3G.
  • Le brusche frenate caratteristiche del circuito cinese tendono ad impegnare più le gomme anteriori rispetto alle posteriori. Le gomme anteriori sono, inoltre, molto sollecitate nella curva uno, a forma quasi di cerchio, dove le monoposto si affidano puramente alla meccanica più che all’aderenza aerodinamica.
  • La superficie presenta un grip medio, meno aggressivo rispetto alla Malesia. L’inclinazione della curva 13 aumenta la pressione sulla struttura dello pneumatico, poichè l’impronta a terra può aumentare fino a tre volte rispetto alla sua dimensione normale.
  • Lewis Hamilton è l’unico pilota ad aver vinto due volte il Gp di Cina. Oltre a questo caso, dalla sua gara inaugurale, nel 2004, il circuito di Shangai ha visto ogni anno un vincitore diverso, a riprova delle sfide che pone il tracciato.
  • Lo scorso anno, Sebastian Vettel segnò in qualifica il giro più veloce in assoluto registrato sul circuito diShanghai: 1m33.706s, utilizzando gli pneumatici P Zero Yellow soft del 2011.

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