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Tecnica auto: i nuovi Motori Benzina Volkswagen EA211

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Il codice di progettazione EA211 identifica una nuova gamma di motori benzina, comprendente motori sia tre che quattro cilindri. I motori della serie EA211 sono stati presentanti in anteprima dalla Volkswagen in occasione dell’avvio della produzione della up! (che non impiega il pianale MQB) con motore MPI tre cilindri. Con il 4 cilindri a quattro valvole TSI (TSI = iniezione diretta con sovralimentazione) rispettivamente nelle classi di potenza 85 e 105 CV (entrambi 1.2 di cilindrata), 122 e 140 CV (entrambi 1.4 di cilindrata), i motori EA211, ora anche con pianale modulare trasversale, stabiliscono nuovi standard per quanto riguarda efficienza energetica, costruzione con materiali leggeri e forza di trazione.

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Dettagli tecnici delle nuove motorizzazioni benzina della serie EA211

Solo la distanza tra i cilindri rimane inalterata. Il motore EA211 è un motore di nuova realizzazione, che della fortunata serie di motori EA111 ha mantenuto solo la distanza tra i cilindri di 82 mm. Per garantire che sul pianale modulare trasversale la posizione di montaggio di tutti i motori sia uniformata, gli ingegneri della Casa hanno provveduto a ruotare la testata cilindri del motore benzina ed installarla in modo leggermente inclinato verso la parte posteriore. La compattezza del motore è dimostrata dalla sua lunghezza di installazione, ridotta di 50 cm. Una caratteristica che va a tutto vantaggio dei passeggeri regalando una maggior spaziosità agli interni.

Monoblocco in alluminio per una riduzione del peso di 16 kg

Grazie all’estrema rigidità del carter in alluminio pressofuso i nuovi motori benzina sono particolarmente leggeri, rispettivamente con un peso di 112 e 114 chilogrammi: nel caso del motore 1.4 TSI, il peso rispetto ai componenti in ghisa grigia della serie EA111 si è ridotto di ben 22 kg. La costruzione con materiali leggeri sapientemente realizzata dalla Volkswagen ha effetti anche sui più piccoli dettagli: sul motore 1.4 TSI i tecnici di progettazione hanno infatti ridotto il diametro del supporto principale dell’albero motore da 54 a 48 mm; l’albero motore stesso è stato alleggerito del 20% e le bielle addirittura del 25%. Le bielle sono a sezione cava e anche i pistoni in alluminio (ora con fondo piatto) si presentano ottimizzati dal punto di vista del peso.

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Collettore di scarico integrato nella testata cilindri. In fase di progettazione si è data anche grande importanza al tema della gestione termica. Per utilizzare al meglio l’energia dei gas di scarico in fase di riscaldamento e viceversa per raffreddare in modo ancora più efficace in presenza di carichi elevati, il collettore di scarico dei nuovi motori EA211 è stato completamente integrato nella testata cilindri ed è dotato di una propria canalizzazione del liquido di raffreddamento. Gli esperti della Volkswagen hanno inoltre realizzato un sistema di raffreddamento a doppio circuito. Mentre le parti base del motore vengono raffreddate da un circuito ad alta temperatura insieme ad una pompa del liquido refrigerante ad azionamento meccanico, un circuito a bassa temperatura regolato da una pompa elettrica in funzione del fabbisogno raffredda l’intercooler e il corpo esterno del turbocompressore. Il riscaldamento dell’abitacolo avviene mediante il circuito della testata cilindri, in modo che anche l’abitacolo possa venire riscaldato con rapidità come il motore.

Piccolo compressore, grande efficacia

Grazie all’intelligente costruzione del collettore di scarico la Volkswagen ha potuto scegliere un turbocompressore a gas di scarico con compressore single-scroll particolarmente agile. Di conseguenza, il peso del rapporto testata cilindri-turbocompressore è diminuito. Sul motore EA211 l’intercooler verrà integrato nel condotto di aspirazione prodotto in plastica prestampata. Il vantaggio è che la pressione viene generata in modo decisamente e più rapido, regalando una prontezza di risposta molto più spontanea su motori downsizing funzionanti con basse cilindrate.

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Cinghie dentate nel meccanismo di azionamento valvole

Sui motori di nuova generazione la Volkswagen è riuscita a ridurre considerevolmente anche l’attrito interno. Ad esempio sull’albero a camme in testa (DOHC), dove la trasmissione non avviene mediante una catena, ma tramite una cinghia dentata della larghezza di 20 mm e pulegge a fascia piena profilate che riducono il carico. In questo modo la cinghia dentata, grazie a specifici materiali di alta qualità, è in grado di durare per tutta la vita del veicolo. Anche l’azionamento del meccanismo di comando valvole tramite una leva di trascinamento a rulli e il cuscinetto per l’elevato carico del primo supporto dell’albero a camme, consentono di avere resistenze di attrito più ridotte. Per ottenere il minor ingombro possibile del motore, i gruppi ausiliari quali pompa dell’acqua, compressore del climatizzatore e alternatore sono fissati con viti direttamente al motore e alla coppa dell’olio senza supporto aggiuntivo e trascinati da una cinghia dentata guidata da un rullo di messa in tensione permanente.

Regolazione dell’albero a camme per una maggior efficienza

Per ridurre ulteriormente le emissioni e i consumi e migliorare l’efficienza ai bassi regimi, su tutti i motori EA211 l’albero a camme di aspirazione può essere regolato in un range di 50 gradi. Per il motore 140 CV di potenza è inoltre utilizzato un regolatore dell’albero a camme di scarico, che genera la cadenza desiderata dei tempi di comando, garantendo così una risposta ancora più spontanea in presenza di bassi regimi; parallelamente migliora anche l’efficienza in presenza di regimi elevati.

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Gli ugelli a 5 fori con pressione di iniezione fino a 200 bar

La pressione di iniezione massima dei nuovi motori TSI (a iniezione diretta) è stata aumentata a 200 bar; moderni ugelli a 5 fori alimentano ciascun cilindro in modo estremamente preciso tramite i listelli di distribuzione in acciaio inox consentendo fino a tre singole iniezioni. Nel progettare la camera di combustione, la Volkswagen ha inoltre posto particolare attenzione nell’assicurare che le pareti della camera di combustione siano sempre in misura minima bagnate di carburante e che vi sia una propagazione ottimale della fiamma.

Il pensiero modulare è vincente

I motori della nuova gamma EA211 dimostrano inoltre chiaramente come il principio dell’uniformità dei componenti sia strettamente correlato con la strategia del pianale modulare trasversale: non solo la testata cilindri, il blocco motore, l’albero motore, le bielle o i moduli di copertura vengono fabbricati in modo uniforme e altamente flessibile, ma anche i componenti della carburazione (quali condotto dell’aria di sovralimentazione, filtro aria, condotto di aspirazione, intercooler, valvola a farfalla o elementi di comando) sono identici per tutte le varianti. Ed è proprio questa uniformità dell’architettura di base a garantire l’omogeneità a livello mondiale del Gruppo Volkswagen per quanto riguarda la produzione, il montaggio e le sinergie di approvvigionamento globali.

Anteprima mondiale del sistema di gestione attiva dei cilindri (ACT) sul motore 1.4 TSI

2 dei 4 cilindri si disattivano. Con la gestione attiva dei cilindri (ACT) per i motori TSI quattro cilindri, la Volkswagen è la prima Casa automobilistica al mondo a utilizzare una tecnologia Spritspar precedentemente impiegata solo nel caso di grandi motori a otto o a dodici cilindri. Il sistema di gestione attiva dei cilindri debutterà sui motori 1.4 TSI 140 CV. La disattivazione del secondo e del terzo cilindro in condizioni di basso e medio carico regala una riduzione dei consumi nel ciclo combinato di circa 0,4 l/100 km. A velocità costante di 50 km/h in terza o in quarta marcia il risparmio nei consumi che si può ottenere giunge a un litro ogni 100 chilometri. Guidando a 70 km/h in quinta marcia i consumi si attestano invece su 0,7 litri per 100 km.

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Attiva fino a 4.000 giri e 100 Nm

L’ACT si attiva in un settore di regime compreso tra 1.250 e 4.000 giri e in presenza di valori di coppia tra 25 e 100 Nm. Un ampio spettro che nel ciclo combinato viene raggiunto in circa il 70% di tutte le percorrenze. Se il guidatore preme a fondo il pedale dell’acceleratore, i cilindri 2 e 3 si riattivano automaticamente. L’alta efficienza non esclude comunque un elevato livello di funzionamento: anche con 2 cilindri il motore 1.4 TSI bilanciato in modo eccellente funziona con la stessa silenziosità e le stesse vibrazioni ridotte presenti nel caso delle 4 camere di combustione attive. Tutte le operazioni di commutazione meccanica vengono effettuate entro mezzo giro dell’albero a camme e a seconda del regime durano solamente da 13 a 36 millesimi di secondo. Interventi mirati sull’accensione e sulla valvola a farfalla fanno sì che le diverse fasi si svolgano senza soluzione di continuità. Grazie a un sensore sul pedale dell’acceleratore e a un intelligente software di monitoraggio, il sistema rileva anche l’esistenza di profili di guida irregolari, per esempio durante la guida su rotatorie o durante la guida sportiva su strade secondarie. In questi casi la disattivazione non ha luogo.

I componenti dell’ACT pesano solo tre chilogrammi

I componenti del sistema di gestione attiva dei cilindri hanno un peso complessivo di soli 3 kg. I loro attuatori, gli alberi a camme e i supporti sono integrati nella testata cilindri; l’attrito degli alberi è ridotto da due cuscinetti. È importante sapere che la disattivazione dei cilindri è realizzabile nella sua forma odierna solo su motori benzina TSI a iniezione diretta con sovralimentazione a turbocompressore. Nel caso di motori a iniezione aspirati sorgerebbero infatti complicazioni per il ricambio dei gas, la combustione e il post trattamento dei gas di scarico.

Versione EcoFuel con autonomia di 1.300 km.

Gas metano high-tech anche per le auto compatte. Il motore 1.4 122 CV funge anche da base per una versione a gas metano di tipo bivalente, in Volkswagen denominata tradizionalmente EcoFuel. In questo caso il motore eroga 110 CV di potenza e, come ad esempio sulla Golf, oltre che di un serbatoio della benzina di 50 litri è dotata anche di due serbatoi toroidali del gas metano, che ne accrescono l’autonomia di 420 km per un totale di 1.300 km, senza pregiudicare in alcun modo l’abitabilità interna.

Vantaggioso per i costi contenuti e per l’ambiente

Il motore a gas metano offre la combinazione ideale di bassi costi di carburante, scarse emissioni di gas di scarico e guida dinamica. Uno dei suoi effetti secondari positivi è costituito dalla possibilità di utilizzo del biogas, attualmente il più pulito tra i carburanti alternativi.

Modifiche previste

Valvole e relative sedi della versione Eco-Fuel verranno rinforzate per poter sopportare al meglio i carichi più elevati che si producono con la combustione del gas metano. Per lo stesso motivo le candele di accensione verranno rese più resistenti all’usura e verrà introdotto un rivestimento PVD (Physical Vapour Deposition) per la prima fascia elastica dei pistoni. Con le modifiche apportate per quanto riguarda il funzionamento a metano il motore EA211 è adatto anche all’impiego di bioetanolo (E85) ed etanolo puro (E100). Pertanto anche per i mercati svedese e brasiliano il motore EA211 sarà disponibile in una versione che garantisca piena sicurezza per il futuro.

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