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Vettel campione del mondo di Formula Uno su pneumatici Pirelli

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7★★★★

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Michelin Primacy 4+★★★★

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Kumho Ecsta HS52★★★★

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Debica Presto UHP 2★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2★★★

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Bridgestone Turanza 6★★★

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Fulda SportControl 2★★★

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Hankook Ventus Prime4★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus★★★

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Goodride Solmax 1★★★

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Linglong Sport Master★★★

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Il tedesco è anche diventato il più giovane bi-campione nella storia della Formula Uno e il nono pilota a vincere due Titoli consecutivi. Il Gran Premio del Giappone a Suzuka, che ha incoronato 11 Campioni del Mondo negli ultimi 24 anni, è stato vinto dal pilota della McLaren Jenson Button, al suo terzo successo stagionale con Pirelli, risultato che porta a nove le vittorie complessive della McLaren a Suzuka. Il Team britannico ha così rafforzato il proprio status di Costruttore di maggior successo su questo circuito, mentre Button consolida il suo secondo posto nel Campionato Piloti 2011.

Vettel campione del mondo di Formula Uno su pneumatici Pirelli 1

A Vettel occorreva un solo punto per essere incoronato per la seconda volta Campione del Mondo 2011. Dopo aver conquistato la pole position, il tedesco ha chiuso al terzo posto continuando il trend positivo della Red Bull Racing, che quest’anno ha sempre avuto almeno una macchina a podio in ogni gara. Al secondo posto, il pilota della Ferrari Fernando Alonso. Con il degrado degli pneumatici come un fattore determinante in Giappone, a causa della natura scorrevole del tracciato e dei carichi trasversali elevati, i primi tre piloti classificati hanno optato per una straategia di tre soste. Per tutti, i primi tre stint si sono corsi sui PZero Yellow soft, seguiti da un quarto stint molto più lungo sui P Zero White medium, per sfruttare la durata extra della mescola più dura con la macchina più leggera. Button ha sfruttato la seconda serie di pitstop per prendere il comando, dopo che Vettel si era fermato ai box nel giro 19. Nel giro 33, il tedesco è stato il primo a effettuare l’ultimo pitstop passando agli pneumatici medi, utilizzati poi per 20 giri fino al traguardo. Quattro giri dopo anche Fernando Alonso è rientrato ai box per passare ai P Zero Medium white e, proprio nel corso del pitstop, è riuscito a sorpassare Vettel conquistando la seconda posizione.

Solo pochi decimi

A cinque giri dalla fine i primi quattro piloti erano racchiusi in meno di sei secondi, con un finale di gara spettacolare, in cui Alonso è riuscito a guadagnare terreno nei confronti di Button, tanto che allo sventolare della bandiera a scacchi i due piloti, entrambi su pneumatici medium, erano distaccati da solo 1,1 secondo. Oltre a Button e a Vettel, l’altro vincitore del Gran Premio del Giappone è stato il pilota della Mercedes Nico Rosberg. Dopo che un problema idraulico in qualifica l’aveva relegato a fondo griglia, il pilota tedesco ha iniziato la gara sui P Zero Medium white per correre poi i tre stint successivi sui P Zero Yellow soft, guadagnando 14 posizioni e chiudendo 10°, conquistando così un punto. I migliori piazzamenti per chi ha optato per una strategia di due soste sono stati quelli del pilota della Sauber Sergio Perez e del pilota della Lotus Renault Vitaly Petrov, rispettivamente ottavo e nono, partiti con la mescola media.

Il commento  del Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery

Per prima cosa, voglio congratularmi con Sebastian Vettel, il primo Campione del Mondo su pneumatici Pirelli dopo il nostro ritorno in Formula Uno. È stato inarrestabile per tutto l’anno e oggi non è stata una sorpresa vederlo conquistare il suo secondo Titolo mondiale. Congratulazioni anche a Jenson Button per una meritatissima vittoria contro degli avversari molto agguerriti. Ai piloti oggi va riconosciuto il merito di aver dato vita a una gara fantastica e, per quanto ci riguarda, siamo soddisfatti del modo in cui gli pneumatici hanno risposto a questo circuito estremamente impegnativo, con le due o tre soste che avevamo previsto e un degrado entro i limiti consueti.

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