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Il GP Formula 1 del Canada dal punto di vista degli pneumatici: Video in HD

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7 ★★★★

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Michelin Primacy 4+ ★★★★

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Kumho Ecsta HS52 ★★★★

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Debica Presto UHP 2 ★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2 ★★★

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Bridgestone Turanza 6 ★★★

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Fulda SportControl 2 ★★★

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Hankook Ventus Prime4 ★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2 ★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun ★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus ★★★

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Goodride Solmax 1 ★★★

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Linglong Sport Master ★★★

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Esattamente come a Monaco, a Montreal Pirelli porta i PZero Yellow soft e i PZero Red supersoft. Vediamo perché. A differenza del GP di Monaco, IL GP del Canada non è un circuito totalmente stradale: oltre alle strade normali, c’è anche una sezione di pista permanente aperta solo in occasione delle corse. Il circuito si sviluppa in 4.361 chilometri, che in gara saranno percorsi per 70 volte. L’asfalto si presenta estremamente liscio e con livelli di grip variabili. I punti di frenata importanti sono sei (che rendono la pista la più severa dell’anno a livello di freni), oltre a tre chicane e a quattro curve da alta velocità. La sezione tortuosa al centro del tracciato è caratterizzata da due chicane, una doppia zona di frenata e alcuni cambi di direzione rapidi – tutti nello spazio di meno di 700 metri

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Pneumatici sotto stress

Questi stress estremi provocano un aumento della temperatura degli pneumatici di 20 gradi in soli 15 secondi, con un picco massimo che supera i 110 gradi centigradi. Uno dei punti più impegnativi dell’intero giro per monoposto, pilota e pneumatici è il lungo tornante, zona in cui le monoposto sono costrette a rallentare di ben di 230 km/h (da 290 a 60 km/h) in meno di 3 secondi nello spazio di 130 metri. Tutti questi valori contribuiscono a produrre una pressione verticale di 1.100 chilogrammi sugli pneumatici anteriori. L’ingresso di questa curva è uno dei punti ideali per i sorpassi. Come annunciato l’asfalto variabile, evidente più che mai nella pitlane. In quel punto, la superficie della pista consiste in una sezione di asfalto e in una di cemento, ciascuna con un diverso coefficiente di attrito, che ovviamente influisce sulla quantità di gomma che si deposita e quindi sul grip. L’adattabilità delle mescole PZero è studiata per assicurare una prestazione costante su un’ampia varietà di superfici.

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La stratiegia

Azzeccare la strategia di gara corretta è diventato più importante che mai con l’ultima generazione di pneumatici di Formula 1. Se la strategia dipende da numerosi edifferenti fattori, l’interrogativo principale per i Team riguarda a che punto della gara vogliono essere più veloci. Optare per lo pneumatico più veloce – che solitamente corrisponde alla mescola più mordida tra quelle disponibili – a inizio gara, consentirà ai piloti di partire rapidamente e costruire un vantaggio iniziale: ma a prezzo di essere superati dai piloti che sono sugli pneumatici più veloci durante gli stint centrale e finale della gara. Viceversa, i piloti che partono sulla mecola più dura possono riuscire a passare (o “saltare”) i loro avversari al primo pitstop, per guadagnare posizioni in pista, ma saranno molto più sotto pressione durante le fasi iniziali della gara, quando i rivali cercheranno di sfruttare al massimo i loro pneumatici più veloci.

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Nel primo round di pitstop c’è un’altra decisione cruciale da prendere: il pilota deve passare a una mescola diversa rispetto a quella con cui ha iniziato la gara o ripetere la prima scelta? Optare per una scelta diversa crea maggiore flessibilità nella strategia, dato che le regole stabiliscono che bisogna usare tutte le mescole almeno una volta. Se, invece, si ripete la scelta con cui si è iniziata la gara, allora bisognerà fare un’ulteriore sosta. I Team usano complessi programmi al computer per simulare le loro velocità in gara usando diverse strategie, ma una cosa che questi sistemi non possono prevedere è la strategia che adotteranno gli altri e la possibilità di restare bloccati da rivali più lenti, per la natura del circuito, o da eventi esterni, come incidenti e safety car.

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Team

I Team studiano attentamente l’eventualità di tali evenienze (il Canada, per esempio, ha una probabilità di uscita della safety car del 67%), che hanno un grosso impatto sulla strategia. Anche il meteo è un fattore importante, dato che l’arrivo della pioggia spesso manda a monte la maggior parte dei piani. La facilità di sorpassi in pista rappresenta una parte integrante della strategia e il Canada offre, rispetto a Monaco, numerose opportunità di sorpasso. Ciò significa che i Team possono permettersi di usare strategie più avventurose se si addicono loro, a differenza di Monte Carlo, dove la mancanza di punti favorevoli ai sorpassi ha portato a strategie più conservative. Infine, l’ingrediente – chiave di ogni strategia è la flessibilità. I Team con gli strateghi più reattivi spesso ottengono i risultati migliori, dato che sono in grado di rispondere in tempo reale a eventi imprevisti e alle mosse degli avversari. Con la nuova gamma degli pneumatici Pirelli PZero che quest’anno aggiunge un’altra variabile emozionante alle gare, la velocità di reazione è più vitale che mai.

Video Circuito

 

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