MODELLO | VALUTAZIONE TCS | PREZZO |
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CONTINENTAL WINTERCONTACT TS870 | ★★★★ | |
GOODYEAR ULTRAGRIP PERFORMANCE 3 | ★★★★ | |
MICHELIN ALPIN 6 | ★★★★ | |
DUNLOP WINTER SPORT 5 | ★★★★ | |
VREDESTEIN WINTRAC PRO | ★★★★ |
M+S, MS, M-S, M/S, M&S, 3PMSF, all season, fiocchi di neve e picchi di montagna… Non siamo impazziti né straparliamo, ma citiamo semplicemente (per così dire) le possibili declinazioni degli pneumatici invernali, la tipologia di gomma che, in questo periodo dell’anno, entra al centro delle discussioni sulla Rete e sui quotidiani di informazione.
Partiamo infatti da un dato certo: lo scorso 15 novembre è scattato ufficialmente il via all’obbligo di circolazione delle auto dotate di gomme invernali o catene a bordo, laddove previsto dalle specifiche ordinanze.
A termini di legge. Lo prevede una direttiva del 2013 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, valida appunto da metà novembre a metà aprile (a meno di eventi atmosferici particolari che ne estendano la validità), che impone agli enti gestori e proprietari di tratti stradali e autostradali di emanare specifiche ordinanze, appunto, che regolano la circolazione nelle zone ritenute a rischio meteo, con opportuni criteri “logici”. Nel dettaglio, significa che gli automobilisti che intendono mettersi in marcia in aree montane (parliamo soprattutto di questo) devono dotarsi di gomme invernali (dette anche termiche) o di catene da neve, per mettersi al sicuro da rischi alla guida e da eventuali sanzioni amministrative (che hanno la quota minima di 41 euro per multa elevata nei centri urbani e di 84 in strade extraurbane).
Altre novità. A proposito di legge, vale anche la pena ricordare che dal primo ottobre è entrato in vigore il nuovo decreto relativo all’omologazione dei cerchi in lega per le automobili, che interessa in modo speciale coloro che desiderano montare cerchi di misura differente da quella indicata sulla carta di circolazione della propria vettura. Ora, infatti, è possibile effettuare questa pratica senza dover richiedere, attendere e ottenere il nulla osta della Casa Produttrice, a patto ovviamente di rispettare alcuni parametri importanti, come l’omologazione del produttore stesso e soprattutto il numero NAD, che rappresenta il certificato di omologazione italiano e deve essere ben visibile sul cerchio, anche con pneumatico installato. Nella stessa data, inoltre, e sempre in tema “tuning”, è scattato anche l’obbligo di vendita di ruote omologate, che devono rispettare i parametri europei UN/ECE n°124 (e avere le stesse dimensioni di quelle previste dai costruttori auto di primo impianto) o quelli italiani del D.M. n° 20 (il NAD, che invece allarga un po’ le maglie, offrendo il vantaggio di montare dimensioni di cerchio e pneumatico alternativi rispetto alle misure sul libretto).
La sigla giusta. Ma quali sono le gomme termiche e come si riconoscono? Ormai, grazie alla Rete è divenuto abbastanza semplice reperire informazioni in merito, oltre che avere la possibilità di acquistare direttamente online i prodotti necessari: ad esempio, uno dei principali portali del settore, Euroimport Pneumatici, presenta una pagina interamente dedicata alle domande degli utenti (le FAQ), che servono proprio a chiarire i più comuni dubbi sugli pneumatici invernali. Dal punto di vista normativo, sono considerati tali quelli contraddistinti dalla sigla M+S (dalle iniziali in inglese di “Mud” e “Snow”, ovvero fango e neve) e dalle declinazioni prima elencate, nonché i più nuovi 3PMSF (sempre dall’acronimo inglese 3-Peak-Mountain Snowflake, ovvero “fiocco di neve con monte a 3 cime”), che indica il superamento del test di omologazione per condizioni invernali severe previsto dal Regolamento comunitario 117; questi ultimi pneumatici presentano, oltre alla marcatura, anche il pittogramma Alpino, ovvero il fiocco di neve con la montagna a tre picchi del nome, che garantisce appunto il loro certificato.
Declinare la sicurezza. L’altra domanda che generalmente viene posta riguarda l’effettiva utilità di questo “cambio di stagione”. Senza fare dietrologi o cospirazionisti, basta guardare alcune statistiche per capire i vantaggi della scelta; innanzitutto, lo scorso anno, in Italia sono state promulgate più di 200 diverse ordinanze (e da Nord a Sud, Puglia compresa), e in questo 2015, nonostante il clima non sia ancora a livelli gelidi, sono state già superate le 100 ordinanze. Ma sono soprattutto le cifre relative alla variazione di comportamento della vettura che ci devono far riflettere: i test infatti dimostrano che un’auto dotata di pneumatici estivi anziché di gomme invernali necessita di uno spazio di frenata maggiore del 60% su strada innevata e del 15% su fondo bagnato. Questo perché le basse temperature cristallizzano la mescola delle gomme “normali”, pensate al contrario per resistere al freddo, e ne determinano il peggioramento in termini di performance; lo stesso problema, in realtà, si riscontra con le cosiddette “all season”, che rappresentano un compromesso per chi non voglia fare il cambio stagionale, ma che rischiano di deteriorarsi sia con eccessi di freddo che durante l’afa estiva. Gli pneumatici invernali, invece, sono specificamente progettati per garantire migliori risultati sul fronte di aderenza alla strada, motricità e frenata nelle tipiche condizioni del periodo freddo (e quindi, con pioggia, ghiaccio, fango e neve), mantenendo un buon livello di prestazioni anche su strade asciutte.
Vantaggi per il portafogli. L’ultima questione riguarda il lato economico; in questo caso, ovviamente, ciascuno è libero di pensare e disporre come crede delle proprie finanze, ma ci limitiamo a offrire due elementi di riflessione. In primis, rivolgendosi a siti specializzati come www.euroimportpneumatici.com si possono trovare promozioni vantaggiose durante tutto l’anno, e acquistare dunque pneumatici invernali di tutte le principali marche a costi favorevoli e con le dovute garanzie. Inoltre, proprio di recente uno studio del Politecnico di Torino ha dimostrato che l’utilizzo di un doppio treno di gomme è sostenibile e conveniente per l’automobilista, perché consente di risparmiare sul consumo delle gomme “a riposo” (allungandone il ciclo di vita e di tenere sempre sotto controllo lo stato degli pneumatici al momento della sostituzione, in particolare per la pressione di gonfiaggio, ottimizzando sia il consumo degli stessi che quello di carburante.
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