Formula 1

F1: Il Gran Premio d’Ungheria – La Gara

PEUMATICI ESTIVI: i Migliori Prezzi su Amazon - TEST TCS 2024

MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7★★★★

Mostra Prezzo

Michelin Primacy 4+★★★★

Mostra Prezzo

Kumho Ecsta HS52★★★★

Mostra Prezzo

Debica Presto UHP 2★★★

Mostra Prezzo

Dunlop Sport Maxx RT2★★★

Mostra Prezzo

Bridgestone Turanza 6★★★

Mostra Prezzo

Fulda SportControl 2★★★

Mostra Prezzo

Hankook Ventus Prime4★★★

Mostra Prezzo

Goodyear EfficientGrip Performance 2★★★

Mostra Prezzo

Falken Ziex ZE 310 EcoRun★★★

Mostra Prezzo

Nexen Tire N’Fera Primus★★★

Mostra Prezzo

Goodride Solmax 1★★★

Mostra Prezzo

Linglong Sport Master★★★

Mostra Prezzo


Con una strategia a tre pit stop, Lewis Hamilton ha messo a segno per Mercedes la prima vittoria in Ungheria, nonostante le condizioni meteo siano state le più calde di tutto l’anno, con picchi di 35 gradi centigradi di temperatura ambientale. Il pilota della Lotus, Kimi Raikkonen, è arrivato secondo con una strategia a due soste, mentre Sebastian Vettel con la sua Red Bull è arrivato terzo, aumentando il suo vantaggio in campionato.

A eccezione di Sergio Perez e Jenson Button (McLaren), Mark Webber (Red Bull), Adrian Sutil (Force India), Esteban Gutierrez (Sauber) e dei due piloti della Marussia, tutti i piloti sono scesi in pista con pneumatici P Zero Yellow soft, scelti da Pirelli con i P Zero White medium per questo fine settimana di gara.

Rosberg

Hamilton è stato il primo tra gli apripista a fermarsi per montare nuove gomme, passando alle medie al 9° giro, lasciando a Vettel la testa della gara. Il tedesco si è fermato dopo due giri, rientrando dietro Hamilton.

Al 14° giro Webber era in vantaggio: il pilota della Red Bull è sceso in pista con pneumatici medium e si è fermato per la prima volta al 23° giro per sostituirli con delle gomme medie fresche. Anche Button è partito con le medie, ma ha optato per una strategia differente utilizzando le soft per il suo secondo stint. Webber è stato l’unico pilota a usare le gomme soft per il suo stint finale, sfruttando la velocità più elevata della mescola più morbida per arrivare quarto, dopo essere partito dalla decima posizione. Mentre Button, tredicesimo allo start, è arrivato settimo.

Hamilton si è fermato ancora al 31° e al 50° giro, riuscendo comunque a mantenersi alla guida della gara davanti ai piloti della Red Bull. Alla fine del Gran premio, il pilota più ravvicinato è stato Raikkonen, con un ritardo di 10 secondi sul pilota della Mercedes, nonostante abbia fatto solo due pit stop. Il finlandese e i due piloti della McLaren sono stati gli unici tra i top 10 ad adottare una strategia a due soste.

Il direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “Con temperature estremamente elevate come quelle di oggi, tutte le componenti delle monoposto, pneumatici inclusi, sono state sottoposte a una dura prova, tuttavia entrambe le mescole hanno performato molto bene. Abbiamo assistito a un gran varietà di strategie, che hanno dato vita a una gara ravvicinata e ad alcuni sorpassi entusiasmanti. Partendo dalla pole position Lewis Hamilton e Mercedes hanno gestito gli pneumatici perfettamente, andando a vincere la gara. Una strategia gomme ben pianificata ha contribuito al successo: Hamilton ha controllato il passo dall’inizio della gara, fermandosi per sostituire gli pneumatici prima dei suoi diretti avversari. Congratulazioni anche a Kimi Raikkonen e alla Lotus, che hanno dimostrato cosa è possibile fare con una strategia a due pit stop e con un’ottima gestione degli pneumatici”.

Jean Alesi: “Sull’Hungaroring è davvero difficile sorpassare, nonostante qualche anno fa sia stato allungato il rettilineo per aumentarne le possibilità. Per questo le qualifiche sono cruciali. Il degrado qui dipende più dalla trazione e dalla frenata che non dalle curve ad alta energia: bisogna fare in modo che gli pneumatici non si consumino troppo rapidamente. Da un punto di vista tecnico, non è un circuito particolarmente emozionante, ma per la storia e la cultura del Motorsport è una tappa molto importante: quando ho gareggiato qui, salendo anche sul podio, l’Ungheria era ancora dietro la cortina di ferro. Era un periodo incredibile e la gara rappresentava un simbolo della liberazione alle porte. Quei giorni sono lontani, ma i tifosi restano appassionati come allora, per questo è sempre un piacere venire qui”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.