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Gran Premio Di Singapore 2011 F1: Pirelli sotto i riflettori con i pneumatici PZero

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MODELLO

VALUTAZIONE TCS

PREZZO

Continental PremiumContact 7 ★★★★

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Michelin Primacy 4+ ★★★★

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Kumho Ecsta HS52 ★★★★

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Debica Presto UHP 2 ★★★

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Dunlop Sport Maxx RT2 ★★★

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Bridgestone Turanza 6 ★★★

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Fulda SportControl 2 ★★★

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Hankook Ventus Prime4 ★★★

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Goodyear EfficientGrip Performance 2 ★★★

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Falken Ziex ZE 310 EcoRun ★★★

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Nexen Tire N’Fera Primus ★★★

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Goodride Solmax 1 ★★★

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Linglong Sport Master ★★★

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L’ultima gara della stagione su un circuito stradale si svolge a Singapore: unico Paese a ospitare un gran premio interamente in notturna, illuminato a giorno da 1500 proiettori. Inaugurata nel 2008, la gara si svolge nell’area del porto di Singapore, su un asfalto normalmente affollato dall’intenso traffico cittadino. Di conseguenza, la superficie è molto irregolare e offre scarsa aderenza, oltre a includere il consueto arredo urbano, tra cui strisce bianche e tombini che rappresentano un rischio ulteriore per gli pneumatici. Le due mescole che Pirelli porta a Singapore sono la PZero Yellow soft e la P Zero Red supersoft: la stessa combinazione impiegata sui circuiti stradali di Monaco e Canada, oltre che in Ungheria. Le caratteristiche di Singapore indicano che la velocità media si colloca  tra queste due piste ma, proprio come a Monaco e in Canada, il tracciato tende progressivamente a gommarsi e diventa sempre più veloce nel corso del weekend. Quello di Singapore, però, è anche uno dei circuiti stradali più caldi e sicuramente più umidi della stagione, con temperature minime sui 28 gradi centigradi e umidità tra il 75 e il 90% durante la gara. Ciò nonostante, nelle tre edizioni precedenti non ha mai piovuto. Su questo circuito, ingegneri e tecnici degli pneumatici si trovano ad affrontare un problema opposto rispetto al solito, dato che le temperature della pista tendono a scendere drammaticamente durante ogni sessione, anziché aumentare. Con 23 curve, due delle quali si affrontano a oltre 160 km/h, Singapore è il secondo circuito in calendario per numero di curve (Valencia è il primo, con 25). Questo lo rende impegnativo tanto per gli pneumatici quanto per i piloti, specie nell’ultimo settore del giro, uno dei più tecnici dell’intera stagione.

Gran Premio Di Singapore 2011 F1: Pirelli sotto i riflettori con i pneumatici PZero 1

Il commento del Direttore Motorsport Pirelli Paul Hembery

Singapore è una gara che aggiunge una dimensione unica e davvero spettacolare al calendario della Formula Uno. Essendo un evento così specifico, è piuttosto  difficile per i Team arrivare al miglior assetto e spesso si vedono soluzioni piuttosto differenti. I nostri pneumatici devono lavorare con la stessa efficacia all’interno di un’ampia gamma di parametri e questa per noi è una delle maggiori sfide dell’anno. A Singapore il caldo è notevole ma ciò che effettivamente si percepisce è l’umidità, il che significa che i nostri pneumatici dovrebbero essere tranquillamente nel loro arco di esercizio per quanto riguarda temperature ambientali e della pista. Nel corso del weekend, gli pneumatici lavoreranno sodo quanto i piloti: molti di loro dicono che questo circuito stradale è persino più impegnativo di Monaco. Come abbiamo visto in passato, in particolare in Canada, la combinazione di Pirelli PZero pneumatici soft e supersoft offre ai Team molte opportunità per mettere in atto alcune strategie interessanti, in particolare con le supersoft, da cui ci si aspetta un apprezzabile vantaggio in termini di prestazioni. A Singapore, le sessioni di prove libere saranno cruciali, dato che sarà in quel frangente che i Team valuteranno l’effetto di ciascuno dei nostri pneumatici sui loro assetti e sulla loro velocità complessiva.

Il commento del pilota di Formula Uno Nico Rosberg (Mercedes GP)

Il Gran Premio di Singapore è decisamente uno degli appuntamenti più attesi dell’anno ed è un circuito che mi piace molto. E poi ho dei bei ricordi legati a questo GP, dato che qui ho fatto il miglior risultato in carriera, nella prima edizione della gara nel 2008. Guidare lungo il Marina Bay Circuit è piuttosto duro, dato che il tracciato è molto impegnativo a livello fisico e poi c’è molto caldo e molta umidità. Il circuito trasmette il feeling di un vero circuito stradale: è stretto, angusto e chiuso, con una natura intermittente che non ti concede mai un attimo di relax. Sarà davvero interessante guidare qui per la prima volta con gli pneumatici Pirelli e valutarne il degrado. Dovremo trovare una buona soluzione e speriamo di poter proseguire sulla strada della competitività mostrata dal Team nelle ultime due gare.

Note tecniche GP Singapore

Benché Singapore sia un circuito stradale, circa un quinto della pista è permanente, costruita in modo specifico per il gran premio. Una delle grandi sfide in termini di assetto è accertarsi che la monoposto si adatti sia alla parte relativamente liscia del circuito permanente sia alle superfici stradali irregolari. A differenza della maggior parte delle gare, a Singapore si corre in senso anti-orario.

Dato che la maggior parte delle curve si affronta a bassa velocità, in seconda o terza marcia, i Team optano per un assetto da alto carico. Ma, più lenta è la curva, più lavoro devono fare gli pneumatici, dato che per affrontarle la macchina fa più affidamento sul grip meccanico che non su quello aerodinamico. La cosa è particolarmente evidente nell’ultima parte del giro, dove la maggior parte del lavoro è svolta dagli pneumatici sul lato destro della monoposto.

I 1500 proiettori che fiancheggiano il circuito sono dotati di lampade alogene da 2000 watt che producono quattro volte l’illuminazione generata di notte in uno stadio di calcio di medie dimensioni. I piloti vedono perfettamente, ma il contrasto tra luce e ombra è netto, rendendo difficile distinguere i punti di frenata.

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